La valutazione nella scuola primaria:
i giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale
La Legge 22/2020 e la successiva Ordinanza Ministeriale 172/2020 hanno introdotto a partire nell'a.s. 2020-21 nella scuola primaria i giudizi descrittivi in luogo della valutazione espressa numericamente su base decimale.
La normativa ha individuato, per la scuola primaria, un impianto valutativo che supera il voto numerico su base decimale nella valutazione periodica e finale e consente di rappresentare, in trasparenza, gli articolati processi cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti.
L'ottica è quella della valutazione per l'apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l'insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato a partire da ciò che può essere valorizzato. La valutazione ha dunque come oggetto il percorso formativo e i risultati di apprendimento, in un'ottica formativa ed educativa che concorre al miglioramento degli apprendimenti. La valutazione, inoltre, documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove l'autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.
Pertanto a decorrere dall’anno scolastico in corso la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica, attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti.
I giudizi descrittivi sono riferiti agli obiettivi oggetto di valutazione definiti nel curricolo d’istituto e sono correlati a differenti livelli di apprendimento: Avanzato - Intermedio - Base - In via di prima acquisizione.